Anche in piena emergenza COVID-19 continua l’attività di chirurgia oncologica della U.O.C. di Otorinolaringoiatria della AORN “San Pio” di Benevento. 

Domenico Di Maria, direttore della predetta U.O.C., con la collaborazione dell’esperta equipe medica, anestesiologica ed infermieristica, ha asportato con tecnica mini-invasiva un tumore della guaina di rivestimento dei nervi, definito “swannoma”, dal collo di un giovane di 26 anni.

La massa, delle dimensioni di circa 8 centimetri si estendeva dal collo sino alla bocca, lateralmente alla tonsilla, ed impediva al paziente di parlare e di deglutire. Per l’asportazione è stata utilizzata una tecnica mini-invasiva attraverso una piccola incisione laterale del collo, tramite la quale è stata raggiunta la bocca dall’interno. In tal modo è stato possibile asportare l’intera massa. 

E’ stato un grande lavoro di equipe, grazie alla collaborazione tra medici, personale infermieristico di sala operatoria e degli specialisti della U.O.S.D. di Anestesia, guidata da Guido Prizio.

Il paziente a 48 ore dall’intervento è in ottime condizioni, non ha più alcun dolore al collo, apre la bocca, deglutisce regolarmente e non presenta deficit nervosi a carico della lingua e del volto.

“Questo approccio – ha spiegato Domenico Di Maria – ha permesso di preservare le strutture nobili del collo quali l’arteria carotide, la vena giugulare interna ed i nervi che provengono dal cranio ed attraversano la regione cervicale ed allo stesso tempo di non pregiudicare l’estetica del volto e del collo del giovane, evitando approcci chirurgici più aggressivi. Tale tipo di intervento – ha proseguito il Dott. Di Maria – è stato possibile anche grazie al continuo supporto del Direttore Generale, Dott. Mario Nicola Vittorio Ferrante, che sta lavorando per consolidare e potenziare la Otorinolaringoiatria dell’A.O.R.N. “San Pio” come centro di eccellenza per la specifica branca”.

One thought on “All’ospedale San Pio asportazione di uno “swannoma”con tecnica mini invasiva”

  1. Buongiorno dottore,
    le scrivo per una problematica che riguarda mia madre. Ha 72 anni e soffre da diversi anni di vertigine posturale parossistica dovuta alla fuoriuscita degli otoliti dalla sede. Adopera il levopraid o il torecan come sintomatici e ha effettuato diverse volte la manovra. La prima fu proprio lei a fargliela.
    Vorrebbe sapere da lei se è possibile fare una terapia farmacologica per evitare le recidive e tenere più sotto controllo la fastidiosissima sintomatologia.
    La manovra in genere le ha sempre risolto il problema e per diverso tempo, ma la teme perché l’ ultima volta le provocò una crisi violentissima.
    La ringrazio dell’attenzione e attendo le sue preziosissime risposte.

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